Questo mese conosciamo un bambino dal caldo Mali, attraverso il racconto di emozioni, paesi, impressioni dei suoi genitori. Buona lettura.
Il viaggio per l’incontro è uno degli eventi più importanti dell’adozione. Qual è stato il momento più divertente del viaggio?
L’emozione era grandissima, tensione, pensieri: partimmo con un babbo alla seconda adozione, che quindi già conosceva un po’ la situazione e ciò ci rassicurava. La prima sera a Bamako, l’ultima da coppia, ci ponevamo mille domande, ansiosi di conoscere nostro figlio l’indomani mattina. Non ci sono stati episodi particolari, ma ricordiamo con nostalgia le giornate passate a Dakar, assistiti benissimo dal referente di EnzoB: l’oceano, le spiagge, la città, caoticissima, colorata, piena di venditori in strada ed il cibo, buonissimo, gustoso.
L’adozione porta con sé qualcosa di inaspettato. Qual è la cosa o il momento che ha stupito di più vostro figlio/a? Mentre la cosa o il momento che vi ha stupiti di più di vostro figlio/a?
Nostro figlio fin da subito si è affidato a noi, con naturalezza, sereno e tranquillo: siamo stati lontani da casa pochi giorni, e quindi i cambiamenti che ha affrontato in meno di una settimana sono stati davvero notevoli, ma lui, come niente fosse, si è adattato. Una volta arrivati a casa, la cosa che veramente lo estasiava erano le luci: adorava osservare (ed è ancora molto osservatore) l’accensione e lo spegnimento simultaneamente alla pressione del pulsante!!! Ad ogni on/off diceva: TA. Erano i primi di ottobre e vi lascio immaginare l’effetto che ebbero su di lui le luci di Natale: pura gioia.
Immaginate di utilizzare tutti i vostri sensi: cosa ricordate in particolare della vostra esperienza nel Paese d’origine di vostro figlio/a?
Purtroppo la povertà è una visione che ti resta dentro, così come la bellezza della gente: a Bamako ricordiamo con commozione i canti dei bambini nel cortile dell’istituto che ci accolsero la mattina in cui andammo da nostro figlio. Abbiamo sicuramente vissuto più Dakar, che Bamako, anche per merito del referente EnzoB, ed infatti è uno dei tanti posti che vorremmo visitare nuovamente, per ritrovare gli odori, i sapori, ma soprattutto il rumore e il caos di quella città.
L’integrazione sociale e culturale è certamente una questione di primaria importanza. Avete messo in campo strategie e strumenti per facilitare questo processo?
Noi viviamo in un paese, un comune di circa 10000 abitanti, dove alla fine ci si conosce tutti e, quindi, almeno per adesso (ha appena terminato la prima elementare), nostro figlio non si è mai trovato in situazioni particolari a causa della sua pelle e anzi, è molto ben integrato, e parla tranquillamente, spiegando, della sua diversità;anche altrove, in vacanza, stessa situazione; quest’anno vedremo, visto che sarà solo per ben due settimane al mare…. Speriamo vada tutto bene.
L’orientamento e la formazione sono un aspetto centrale nella nostra società. Avete scoperto l’attitudine più spiccata di vostro figlio/a?
Come ho già detto, nostro figlio, è un osservatore ed è anche molto curioso: ama fare esperimenti, ama ascoltare le spiegazioni, anche per comprendere cose per le quali non ha gli strumenti necessari; quando, ad esempio, viaggiamo è nostra abitudine raccontargli la storia dei luoghi, compresa l’origine di laghi, mari, montagne, etc. Anche se ha 7 anni e non ha tutti gli strumenti per collocare storicamente i riferimenti, è sempre comunque interessato e ama ascoltare la musica, meglio se hard-rock! Come tutti i bambini, poi, ama giocare con gli altri, mostrandosi molto aperto a nuove socializzazioni.
Niente unisce di più che stare insieme. Qual è l’attività familiare preferita?
Da poco più di un anno la nostra famiglia si è ulteriormente allargata; è arrivata, infatti, una sorellina dalla RDC, due anni più piccola di lui, hanno ora 5 e 7 anni. L’attività preferita dalla famiglia è comunque lo stare insieme, meglio se giocando, meglio ancora se al mare, che tutti amiamo tantissimo, forse perché viviamo in montagna!!!